
La cura dei tessuti in casa è un argomento che interessa chiunque voglia mantenere i propri abiti e la biancheria sempre puliti e in buone condizioni. Tuttavia, spesso si commettono errori che possono compromettere irrimediabilmente i capi, soprattutto quando si tratta di prodotti chimici come la candeggina. In particolare, è fondamentale sapere che la candeggina non deve mai essere usata sui tessuti sintetici: il rischio è che si sciolgano o si rovinino in modo irreparabile. In questo articolo approfondiremo perché la candeggina è così dannosa per i tessuti sintetici, quali alternative utilizzare e come prendersi cura correttamente di questi materiali.
Perché la candeggina è pericolosa per i tessuti sintetici
La candeggina, nota anche come ipoclorito di sodio, è un potente agente sbiancante e disinfettante ampiamente utilizzato nelle pulizie domestiche. Sui tessuti naturali come cotone e lino, se usata con attenzione, può risultare efficace per rimuovere macchie ostinate e igienizzare. Tuttavia, quando viene applicata su tessuti sintetici come poliestere, nylon, acrilico, elastan e microfibra, può causare danni irreversibili.

Il motivo principale risiede nella composizione chimica dei tessuti sintetici. Questi materiali sono ottenuti da polimeri plastici, che reagiscono male agli agenti ossidanti presenti nella candeggina. L’ipoclorito di sodio rompe le catene polimeriche dei tessuti sintetici, portando a un indebolimento delle fibre, alla perdita di elasticità e, nei casi peggiori, alla vera e propria dissoluzione del tessuto. Il risultato può essere la comparsa di buchi, lacerazioni, aree indebolite o addirittura la completa scioglimento del capo.
Oltre al danno strutturale, la candeggina può alterare il colore dei tessuti sintetici, provocando macchie giallastre o scoloriture difficili da eliminare. Anche le fibre che sembrano resistere inizialmente all’azione della candeggina possono deteriorarsi nel tempo, rendendo i capi inutilizzabili dopo pochi lavaggi.
Quali tessuti sintetici sono più a rischio
Non tutti i tessuti sintetici reagiscono allo stesso modo alla candeggina, ma la maggior parte risulta comunque vulnerabile. Il poliestere, ad esempio, è uno dei materiali più diffusi nell’abbigliamento sportivo, nella biancheria da letto e negli accessori per la casa. Quando viene a contatto con la candeggina, il poliestere può perdere la sua consistenza, diventare ruvido o addirittura sciogliersi, specialmente se la soluzione è concentrata o se il tempo di esposizione è prolungato.

Anche il nylon, comunemente usato in costumi da bagno, calze, giacche a vento e tappezzeria, è estremamente sensibile alla candeggina. La reazione può essere particolarmente rapida e aggressiva, portando alla formazione di buchi o alla completa disintegrazione delle fibre. L’acrilico, usato per maglioni e coperte, e l’elastan (o spandex), presente in molti capi elasticizzati, sono anch’essi a rischio: la candeggina li rende fragili e li fa perdere elasticità.
Anche la microfibra, tessuto molto apprezzato per la pulizia domestica e per la biancheria, può subire danni gravi. L’uso della candeggina su panni in microfibra ne riduce drasticamente la capacità di assorbire e trattenere lo sporco, rendendoli praticamente inutili per le pulizie.
Alternative sicure per la pulizia dei tessuti sintetici
Fortunatamente, esistono diverse alternative sicure ed efficaci per pulire e smacchiare i tessuti sintetici senza rischiare di rovinarli. La prima regola è sempre quella di leggere attentamente l’etichetta del capo e seguire le istruzioni del produttore. In genere, per i tessuti sintetici si consiglia di evitare l’uso di candeggina e di optare per detergenti delicati e specifici.

Per rimuovere le macchie, si può ricorrere a soluzioni a base di bicarbonato di sodio e acqua ossigenata (acqua ossigenata a basso volume, come quella a 3% per uso domestico). Questa combinazione è efficace contro molte macchie organiche e non danneggia le fibre sintetiche. Anche l’aceto bianco, diluito in acqua, può essere utilizzato per igienizzare e deodorare i tessuti senza rischi. Per le macchie più ostinate, esistono smacchiatori specifici per tessuti sintetici, facilmente reperibili nei supermercati o nei negozi specializzati.
Un altro accorgimento utile è quello di trattare le macchie il prima possibile, evitando che si fissino nelle fibre. Se si tratta di capi sportivi o biancheria tecnica, è consigliabile lavarli separatamente dagli altri indumenti e utilizzare programmi di lavaggio delicati a basse temperature.
Come prendersi cura dei tessuti sintetici a lungo termine
Per garantire una lunga durata ai capi in tessuto sintetico, è importante adottare alcune semplici precauzioni durante il lavaggio e la manutenzione. Oltre a evitare la candeggina, è bene non utilizzare ammorbidenti troppo aggressivi, che possono ridurre la traspirabilità e l’elasticità delle fibre. Preferire detersivi liquidi rispetto a quelli in polvere, che si sciolgono meglio e lasciano meno residui sui tessuti.

L’asciugatura è un altro momento delicato: molti tessuti sintetici non sopportano le alte temperature, quindi è meglio evitare l’asciugatrice o, se necessario, scegliere programmi specifici per capi sintetici. Stendere i capi all’aria aperta, ma lontano dalla luce diretta del sole, aiuta a prevenire lo scolorimento e il deterioramento delle fibre.
Infine, conservare i capi sintetici in luoghi asciutti e ben ventilati, evitando di riporli ancora umidi, previene la formazione di muffe e cattivi odori. Un’attenzione particolare a queste semplici regole consente di mantenere i tessuti sintetici belli, funzionali e resistenti nel tempo, senza rischiare di rovinarli con l’uso improprio della candeggina.